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Italia 1921 le belle époque - i signori Marini - . 2
di gilso
28.04.2022 |
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"Signor Marini ci sono novità , disse il portiere ruffiano avvicinandosi a lui con discrezione..."
Passò un anno dalla realizzazione di quella impresa bizzarra dove sempre mantenendo un certo regime di segretezza la contessa Pisani si era fatta una clientela particolare raffinata e ricca .I tre adolescenti furono integrati nello staff della villa come furono integrati i due fratelli Marco e Francesco ,
Filippo il maggiordomo da anni servitore della contessa in tutto e per tutto , anziano come lei , divenne il ruffiano , il procacciatore di clienti .
Clienti come i Marini .
Romani a Firenze in visita alla città ed alle sue opere d'arte , ricchi , e sempre pronti ad esperienze nuove vennero a sapere dal loro portiere d'albergo di quella villa dove ci si poteva sbizzarrire in tutte le più audaci depravazioni .
Era solo una dritta confidata al marito della coppia da parte del portiere di turno in un momento di conversazione fra i due .
Lui il portiere sapeva dell'esigenza di alcuni turisti di trovare un qualcosa di nuovo lontano da casa senza rischiare di essere compromessi ed in Aldo vide un possibile cliente .
Aldo il marito della coppia romana , piccolo ed esile , cinquantenne , con bastone e cilindro e un monocolo sull'occhio destro al momento non fece caso a quelle parole dette dal portiere , pensò che si trattasse delle solite donnine a pagamento , ma col passare del tempo , come un tarlo quelle parole gli ritornavano in mente facendolo riflettere .
Cosa voleva dire Quell'Uomo dicendo : tutte le depravazioni pensate ma mai provate .
Sapeva da tempo che la moglie Carla nelle loro fantasie sessuali mentre erano a letto spronata dalle sue parole lussuriose a volte lasciandosi andare bramava altri cazzi da succhiare e da far venire sulla propria faccia dicendo che li voleva tutti in fila e sull'attenti
a sua disposizione .
Pensò che sarebbe stato un bel regalo per la sua mogliettina , un regalo particolare fatto di amore e complicità
Volle saperne di più .
Scese giù in portineria e con discrezione interpellò il commesso che lo aveva informato della villa dicendogli : forse quello che desidero sarà difficile da realizzare ma vorrei fare una sorpresa a mia moglie .
La vorrei vedere alle prese con alcuni cazzi in erezione , pensa che sia possibile questa mia richiesta ?
Disse Aldo al portiere allungandogli una banconota sotto banco .
Niente è impossibile in quel luogo , si fidi .
Disse il portiere infilandosi la banconota in tasca .
Contatterò subito l'interessato che si occupa dei contatti e se andrà tutto per il meglio questa sera avrete la vostra richiesta esaudita .
Va bene mi fido di lei e della sua discrezione , mi faccia sapere , disse Aldo andandosene .
Quel pomeriggio di primavera del 1921 a Firenze si respirava il profumo dei fiori nel giardino di Boboli mentre Aldo a passeggio accennava alla moglie del suo regalo , ad una sorpresa che le avrebbe fatto quella sera stessa .
Le disse di un gioco particolare fatto di sesso ma non le disse di più .
Anche se curiosa lei non volle sapere , disse solo : mi fido di te .
Aveva la sua approvazione , anche se non sapeva di cosa si trattasse sapeva che qualunque cosa avesse organizzato suo marito sarebbe stata una cosa piacevole e non banale per lei .
Dopo la passeggiata fatta per Firenze , lei con tanto di ombrellino di pizzo rosa a ripararla dal sole , lui col cappello di feltro bianco sulla testa ed il bastone nella mano rientrarono in albergo dove uno sguardo del portiere gli fece capire che vi erano novità .
Aldo accompagnò la moglie Carla nell'appartamento a loro assegnato poi dicendole che doveva parlare col portiere la lasciò .
Signor Marini ci sono novità , disse il portiere ruffiano avvicinandosi a lui con discrezione .
Verrà a prendervi una carrozza che vi porterà a destinazione , si fermerà qui di fronte all'albergo alle undici di questa sera dove voi vi farete riconoscere dicendo di essere attesi alla villa .
L'onorario di mille lire lo darete al cocchiere : buona serata .
Entusiasta Aldo raggiunse la moglie e la mise al corrente che dopo cena ci sarebbe stato un piacevole viaggio nell'ignoto , le si avvicinò , la baciò sulle labbra poi le disse : sono eccitato e spero che anche tu lo sia all'idea di passare dei momenti carichi di sesso .
Si caro , lo sai che non mi astengo alle tue voglie che combaciano con le mie .
Andarono a cena poi verso le dieci salirono a rinfrescarsi e alle undici scesero .
Ad attenderli di fronte all'albergo una carrozza , dissero la frase convenuta a Filippo che era a cassetta poi dandogli il denaro pattuito salirono .
Nel frattempo la contessa come al solito si era organizzata per evadere la richiesta avuta .
Chiamò i due fratelli Marco e Francesco e li incaricò di preparare una grande tenda di raso
rosso appesa ad un filo teso come se fosse stato un sipario e di piazzarlo giù nei sotterranei , nella prima parte dei sotterranei , di radunare tutti gli Uomini che erano al suo servizio , che erano : il maggiordomo Filippo , Cesare il ragazzino che oramai assieme alle due amiche viveva stabilmente nella villa , l'autista , che da tempo assieme alla moglie cameriera della contessa partecipava attivamente alle orge in quella villa , ed altri due , il cuoco ed il suo giovane aiutante , un ragazzo di diciassette anni , e di prendergli li misure .
Quali misure ? chiese Francesco .
Quella Donna , alta , mora , dal viso scavato dal tempo prese in mano il metro da sarta che aveva già usato per misurare il loro pene e inginocchiandosi ai loro piedi sbottonò loro i calzoni , li abbassò , gli abbassò anche le mutande poi puntando il metro a terra gli misurò l'altezza del cavallo fermando il metro all'altezza del loro cazzo .
Cosi vedete , dovrete misurare la reale altezza del cavallo perchè nella tenda che istallerete su di un filo di fronte ai divani faremo dei buchi da dove per incanto , dopo un segnale convenuto spunteranno dei cazzi in tiro pronti a farsi succhiare .
Voi dovrete stare tutti in silenzio dietro a quella tenda , deve essere una sorpresa per quella Donna che questa sera verrà a faci visita assieme a suo marito .
Disse inginocchiata ai loro piedi mentre i poro cazzi prendevano vita .
Si contessa penso di avere capito , disse Marco col cazzo che quasi le toccava la faccia .
Siete sempre pronti voi vero , guarda qui che cazzi , disse prendendoseli in mano .
Succhiò loro la cappella pompandoli per qualche minuto poi se li menò sulle guance , se li baciò a stampo sulla cappella poi disse : teneteli buoni , questa sera ce ne sarà bisogno .
Si alzò e ritornò a sedersi dietro alla scrivania lasciando i due fratelli col cazzo in tiro che le puntavano addosso e disse : ora potete andare .
Senza fare obiezioni i due si tirarono su le mutande e le braghe poi col cazzo in tiro che ancora premeva da sotto alla stoffa se ne andarono .
Arrivarono le undici e mezza di sera ed arrivarono anche i coniugi Marini , a riceverli seduta su di una poltrona dai legni dorati rivestita di velluto rosso lei la contessa che in quell'occasione indossava un lungo vestito di pizzo nero , i soliti capelli raccolti a cipolla sulla testa , e la solita mascherina nera che le copriva gli occhi .
Li fece accomodare sul divano che vi era al suo fianco poi offrì loro da bere sciampagne .
Carla la moglie romana eccitata da quella serata strana sentiva che in quel luogo lussuoso gestito da quella Donna che aveva la mascherina sugli occhi si svolgessero cose particolari : pensò ad un bordello con lei che ne faceva parte per gioco , e questo stringendosi le gambe una contro l'altra la fece fremere .
Parlarono facendo salotto per qualche minuto tanto da instaurare una breve conoscenza fra loro poi iniziarono i giochi .
Durante il pomeriggio la contessa aveva avvisato , Anna , Francesca , ed Elisabetta moglie dell'autista di tenersi pronte che quella sera ci sarebbe stato del lavoro per loro .
Disse loro di prepararsi dopo cena nella seconda parte dei sotterranei e di aspettare li Filippo il maggiordomo che prima di partire per andare a prendere i clienti sarebbe passato da loro mettendole : Anna e Francesca nelle gabbie di ferro appese a mezz'aria , Elisabetta alla gogna .
E cosi fecero , dopo cena andarono nei sotterranei e con l'aiuto di Filippo si prepararono a quella messa in scena voluta dalla contessa , si spogliarono nude e facendosi gestire dal maggiordomo presero posizione facendosi chiudere , Anna e Francesca nelle due gabbie sollevate da terra , Elisabetta alla gogna , poi Filippo se ne andò lasciandole al buio in attesa .
Vorrei mostrarvi il mio punto di forza , una collezione di strumenti di tortura usati nel medioevo , strumenti interessanti e graditi da molte persone alla ricerca di un brivido che arriva dal passato , ne resterete colpiti velassi curo .
Disse la contessa Pisani a quella coppia che oramai a suo agio si lasciava scivolare in quella serata bizzarra .
Aprì il famoso portoncino che divideva le due parti di sotterraneo e li guidò all'interno dove
Il camino era in funzione ma non le lampade a petrolio , solo una torcia appesa al muro a rischiarare il tutto .
State fermi qui ! disse la contesa ai due avvicinandosi alla torcia accesa , la prese in mano si avvicinò alle gabbie di ferro a mezzaria rischiarandole poi attese .
Con un brivido i due coniugi stretti uno all'alto videro che quelle gabbie erano occupate ed allungando lo sguardo ora che i loro occhi potevano vedere accorgersi di quel luogo di perdizione dove tutto era particolare e fuori dai soliti schemi .
Fantastico ! esclamò Aldo che non si aspettava niente del genere .
Prese per mano la sua adorata moglie ed assieme si avvicinarono alle gabbie appese dove vi erano le ragazzine in ginocchio prone in avanti .
Queste sono le mie schiave , le ho messe in punizione perchè sorprese a baciarsi fra loro senza il mio consenso , potete approfittare di loro come meglio credete , non fate complimenti .
Rabbrividirono di piacere quando avvicinandosi ai loro visi si accorsero che erano giovanissime , poco più che bambine e completamente nude .
Potete toccarle a vostro piacimento , loro non possono muoversi .
Quelle parole dette dalla contessa diedero il via alle loro mani di frugare quei piccoli corpi rinchiusi in quelle strette sbarre di ferro , Aldo partì in quarta palpando le piccole tette di Anna che aveva solo quattordici anni , la moglie lo seguì accarezzando la piccola Francesca .
Da prima la accarezzò sulle guance , poi accorgendosi di quanto fosse piccola di seno data la sua giovane età le strizzò i capezzoli .
La toccava e godeva , godeva estasiata da quel corpo da bambina che ondeggiava ad un metro di altezza dal pavimento : Non esitò .
Si inumidì due dita della mano destra e si introdusse in lei , nella sua piccola figa facendole un piccolo ditalino con entrambe le dita che poi succhiò sentendo il suo sapore poi passò all'altra ragazzina gestita dal marito che col pollice nel culetto la stava sodomizzando .
Le andò di fronte per vedere il suo viso in quel momento intenso di piacere e facendo passare le sue mani fra le sbarre le strinse le tette .
fine capitolo
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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